sabato 4 ottobre 2008

arruffianare

abbellire in modo ingannevole l’aspetto di qcs.

giovedì 2 ottobre 2008

...il suo giocoliere



Uno spicchio di luna appena accennato, luce timida e composta, in se' trattenuta. Lei si ferma a sfiorarla con lo sguardo, avvolta da nuvole di un 'apparente morbidezza candida e illibata.
Lui dove sara'? Cosa stara' facendo? Chi sara' con lui in questo preciso istante? Chi incanterà con le sue parole, coi suoi giochetti, i suoi discorsi, le sue citazioni?
Averlo lasciato li' alle prese con quella sgualdrina dopo quell'ultimo sorso di birra calda...Quel granaio brucia nella sua testa, rimbomba.
E' andata via senza dir nulla,... e' andata via contando i passi che avrebbero potuta allontanarla il piu' possibile, incofessabile gelosia, soffoccato senso di possesso inappropriato.
Ha voltato le spalle senza rivoltarsi, nemmeno una volta, forse una sola volta si' al chiasso fragoroso di quell'imbecille invasata.
Che stupidi...che stupida!

by Violet_sea

"good morning Armenia "3/25 ottobre Roma http://www.fotoleggendo.it/

Roma quarta edizione: tra fotografica passione e fotografica professione.
Corposo portfolio imperdibile! Approfondire, confrontarsi, consigli, autori, photorditor, agenzie e critici del settore.
Mostre, incontri, workshop, seminari e spetaccoli.

http://www.fotoleggendo.it/

...Apro la sigaretta



Apro la sigaretta
come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l'assenza della tua vita.
E' così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so,
ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio.

Corpo, ludibrio grigio
con le tue scarlatte voglie,
fino a quando mi imprigionerai?
anima circonflessa,
circonfusa e incapace,
anima circoncisa,
che fai distesa nel corpo?

Prendimi la pelle di un tempo,
divino amore,
quella scorticata e precisa
che hanno dato le mie labbra:
le mie labbra sono ombre funeste.
Prendi i miei baci, amore,
prendimi la polvere delle ali,
perchè possa volarti sul cammino,
io, fantasma giocoso degli specchi.

da "Poesie" di Alda Merini

martedì 23 settembre 2008

La maschera



"Tògli quella maschera d'oro ardente
Con gli occhi di smeraldo".
"oh no, mio caro, tu vuoi permetterti
Di scoprire se i cuori sian selvaggi o saggi,
Benché non freddi".

"volevo solo scoprire quel che c'è da scoprire,
Amore o inganno".
"fu la maschera ad attrarre tua mente
E poi a farti battere il cuore,
Non quel che c'è dietro".

"ma io debbo indagare per sapere
Se tu mi sia nemica".
oh no, mio caro, lascia andar tutto questo;
Che importa, purché ci sia fuoco
In te, in me?

by William Butler Yeats


Vurria salì 'incil'a se putess
pe nna scalett de tremila pass,
vurria ca la scaletta ce rumpess
e 'mbrazz la nenna mij me truess.

Vorrei salire in cielo se potessi
per una scaletta di tremila passi,
vorrei che la scaletta si rompesse
e in bracco alla nenna mia mi trovassi.

(Dialetto del Gargano)

By A. Guiducci, "La donna non e' gente".

lunedì 22 settembre 2008

...fotografia al femminile_www.like-us.eu



Con occhi di terra
ti guardo arrivare
violentando la notte
per venirti a cercare
sette soldi d'argento
ho dovuto pagare
di nascosto alla guardia
per farmi passare
respira con me in questa
larga notte
sussurrami piano
e parla ti prego
ora che i sogni sai
sanno aspettare
balliamo danziamo
con il nostro segreto

Tina vita fragile
sogno sensuale
amore in bianco e nero
che non può più invecchiare
Tina ribelle
che non sa più aspettare
amore in bianco e nero
che non può più invecchiare

Dietro a quel velo
antico sciupato
ora gli occhi socchiudi
che il vento è calato
all'alba col fuoco
scriverò il tuo nome
sul cammino di polvere
per farti tornare

Tina vita fragile
sogno sensuale
amore in bianco e nero
che non può più invecchiare
Tina ribelle
che non sa più aspettare
amore in bianco e nero
che non può più invecchiare

By Cisco.

sabato 20 settembre 2008

donn@@@



Guardo una donna osare,
oso guardare una donna,
guardami che imparo il coraggio,
le gambe e le braccia le sento strane.

Jean Tepperman

giovedì 18 settembre 2008

donn@



C'è un principio buono che ha creato l'ordine, la luce e l'uomo, e un principio cattivo che ha creato il caos, le tenebre e la donna.

Pitagora

domenica 14 settembre 2008

...torta al cioccolato...




Quando mi hanno presa per un braccio. E' in quel momento che tutto ha avuto inizio. Una mano mi ha afferrata forte, poco sotto la spalla. In realtà non ho sentito vero dolore. Cioè, niente che poi abbia lasciato lividi, o graffi, un qualche arrossamento della pelle. Nessun segno, davvero. Però una sensazione precisa e strana. Qualcosa di buio. Un male profondo. Come l'alito d'una bestia crudele. Come una scossa elettrica. Come una puntura velenosa. E' cominciato esattamente allora, mi ricordo bene. Non un minuto prima. Non quando mi hanno legato le mani dietro la schiena. Neppure quando la poliziotta mi ha colpita con un pugno. Mi si è avvicinata e credevo sorridesse, ho pensato: finalmente, una donna. Lei capirà, mi porterà via. Invece le orecchie hanno cominciato a ronzare. Il sapore ferroso del sangue in bocca. Non è stato quando mi hanno portata via, in quell'auto senza sedili. La testa che sbatteva da una curva all'altra. L'aria che mancava. Ma non è stato allora. Posso giurarlo. Perché il male è arrivato dopo. Dopo, quando la macchina è arrivata a Bolzaneto. Dopo, quando mi hanno presa per un braccio.
Valérie Vie è stata la prima a violare la Zona Rossa. La prima ad essere arrestata. La prima a venire accompagnata nel carcere provvisorio genovese. Caserma Nino Bixio, Bolzaneto. Era in cucina, stava preparando una torta al cioccolato per i figli, guardava la televisione. Ha visto quelle grate assurde. E tre giorni più tardi, alle 15.30 di venerdì 20 luglio 2001, una mano l'afferra forte....
Da dove dovrei cominciare? Dalla stretta al braccio, d'accordo. Perché quello è l'inizio di tutto. Ma dopo, dico. Devo raccontare le manganellate. Oppure gli schiaffi, i calci. L'umiliazione di spogliarsi davanti a uomini e donne che ridono di te. Che ti guardano, che scrutano ogni centimetro del tuo corpo, che ti penetrano con i loro occhi. Tu sei nuda, e ti senti così fragile. Sola. E tutto intorno a te è sporco, corrotto, nero. Appoggi i piedi sul pavimento e ti fa schifo, ti spingono da una parte all'altra e ti fa schifo, ti ticono alza braccia, e girati, e allarga le gambe, e accucciati e ti fa schifo. Vorresti solo gettarti a terra, perdere conoscenza. Dormire. E scoprire che era tutto un sogno. Forse potrei parlare di uno, che era finito lì dentro solo per essere identificato. Voleva il suo nome, tutto qui. L'hanno picchiato, l'hanno umiliato. E poi: scusa tanto, è tutto a posto. Puoi andare. Quella è l'uscita. E lui è andato fuori, e non sapeva che fare....

"Bolzaneto. La mattanza della democrazia" di Massimo Calandri

martedì 9 settembre 2008

...io non sono, e tu non sei!



...Eppure, verismo o non verismo la nostra storia mi piacerebbe raccontarla, estrapolare dalla memoria le parti vive e lasciarle avere un senso e un'eternità, anche se tu non sei Sartre e io non sono Simone De beauvoir.


Violet_sea

domenica 7 settembre 2008

stanca anche di te!


<< Ti aspetto.Ti ho aspettato per anni. Ogni volta sei entrato da quella porta, un'altra porta, la stessa. Sempre porte con il numero tatuato sul dorso, cardini oliati o cigolanti, battiscopa lucidati, zigrinati, pieni di polvere.Sei entrato senza bussare, hai bussato, hai sfondato il legno, l'hai preso a calci, picchiettato con le nocche. Ti ho aperto, hai aperto da solo. Eri diverso. Lo stesso. Un altro ancora. Sempre un uomo. Eri alto, eri basso. Avevi gli occhi azzurri, gli occhi scuri, la bocca carnosa, i denti bianchi, avevi la dentiera, avevi venticinque anni, ne avevi cinquanta, trentasette. I tuoi capelli erano grigi, a volte biondi, castani, avevi il cranio rasato a zero. Eri un uomo. E io ti amavo. Ti aspettavo, ti telefonavo, ti imploravo, ti mentivo. Ridevo di te. Ti prendevo per il culo in segreto. Contavo i tuoi difetti sulla punta delle dita, non ci stavano sulle mani tutte le tue imperfezioni. Eri sempre sbagliato. Sempre giusto. Avevi ragione e avevi torto. Ogni volta, hai voluto mettermi in ginocchio e giocare al marito e alla moglie. Mi hai martoriata con le tu richieste mute, mi hai voluta diversa, uguale a un'altra, simile a un sogno, ragazza da pubblicità, donna in carriera, mi hai voluta piu' magra, con più tette, più grassa, mi hai volutacon l'abbronzatura, mi hai voluta pallida, santa o vestita da puttana. Mi hai travestita. Sporcata. Ripulita.
Mi hai stancata.
Ora basta, esco da questa stanza...tutto il resto lo lascio. Si può fare a meno di tante cose, oramai questo lo so: senza qualcosa, senza molto, senza moltissimo, lo stesso si può sopravvivere. Le funzioni essenziali continuano a compiersi, come nei corpi, che sopravvivono anche mutilati. Mutilati dal di dentro. Mutilati fuori. Il cuore, in qualche modo, continua lo stesso a battere.>>

"Stanza 411", Simona Vinci

@titolo obbligatorio???


Meo e' qui, non sa bene cosa chiedermi, se che gli riempia la ciotola dei croccantini, o se convincermi ad andare a letto. E riesce a farmi sentire in imbarazzo coi suoi okkioni, perche' si chiede perche' mai non vada assieme a lui a fargli compagnia sul lettone dopo avergli messo i croccantini nella ua ciotola personale coi pallini blu. Me lo chiedo anche io per certi versi, mi chiedo cosa mi trattiene ancora davanti a questo schermo con le zanzare odiosissime ad assassinarmi viva...ma gli chiedo di aspettarmi un altro poco, gli supplico guardandolo negli okki, di lasciarmi qui seduta qualche altro minutino.
Che sia arrivato il momento della mia scelta, anzi che quel momento sia anche gia' passato e che come sempre son tanto brava a nascondermi dietro due dita, o tre dita, o un dito semplicemente! Cosa mi terrorizza non lo so ancora...o forse mi sfuggo e basta, e l'arte dello sfuggire la conosco bene...ma queste son solo ferneticazioni febbrili, sara' l'asfissiante odore dello zampirone che sta entrando nelle narici...ma perche' mi ripeto nella mia testa fino all'ossessione? Accarezzo Meo e mi abbandono al tatto morbido e grappoli di pelo mi ricordano che dovrei spazzolarlo piu' spesso.
Via...meritavo che mi scontrassi con la furia del mio istinto quest'oggi, lo meritavo proprio!!! Ma perche' ci si nasconde tutti dalla verita'? ??
...andiamo Meo!
- Miao. -


Violet_sea

mercoledì 3 settembre 2008

...ancora '68



<<...e non è chimera, a parer mio ( ma forse è solo sintomo dell'età) credere in un ideale, e lottare per questo, tentare di, se non cambiare, almeno migliorare lo stato delle cose, o comunque smascherare la corruzione. Farsi sentire.
...Mi sono appassionata da sempre a questo spazio del tempo e, se da un lato me ne sono entusiasmata, dall'altro mi sono anche trovata gettata nel disincanto del mio tempo: piatto, vuoto, caotico, quasi senza sogni, o con sogni senza domani. Mi chiedevo dove andrà a finire la mia generazione e come farà a educare i figli a lottare, a crescere, ad aver fiducia, a credere in qualcosa. E tante volte mi dico: ci vorrebbe un altro '68!...>>


Mario Capanna, "Lettera a mio figlio sul sessantotto"

lunedì 1 settembre 2008

Madrid e mimose fuori stagione



Ascolto un pezzo dei The velvet underground che mi fa da sottofondo, trovo nei loro bassi la spinta per riuscire a scriverti qualcosa. E’ difficile trovare un inizio, un preludio, una frase disinvolta, sono fortemente imbarazzata. Musicare in questo momento sarebbe più facile dello scrivere…
Hai visto che inverno quest’anno? Ci sono gia’ state le mimose in fiore!
Temo davvero per il nostro pianeta, ho letto degli articoli sull’espresso da paura riguardo alla nostra condizione di emissione di anidride carbonica. Ho scoperto fenomeni planetari che ignoravo.
Come stai? Come va? Sai Madrid è stata un’esperienza fantastica, l’avrai capito dai miei messaggi certo. E’ stata una boccata d’ossiggeno non indifferente. La voglia di tornarci per piu’ tempo è una voglia che va al di là del puro e semplice piacere edonistico, e’ un’esigenza più che una voglia perché la Spagna è davvero avanti, straordinariamente contemporanea e come si puo’ non prenderla in considerazione visto i grossi sacrifici che questa nostra canuta italia ci porta noi giovani a fare per sopravvivere. Sfidare la lenta burocrazia, l’incolmabile disoccupazione, l’inossidabile logica gerarchica baronale…ma queste cose le sai già.
Sai ho finalmente visto “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” e mi è piaciuto, come tutti i film di Almodovar del resto, e si’mi è piaciuto molto come dicevi tu tempo fa.
Vabbe’, ora ti lascio, non voglio rubarti altro tempo, te ne ho sempre rubato troppo senza pormi domande di sorta se fosse giusto o no. ;)

Violet_sea

Lucertole, ...formiche!


Due lucertole sono sul parapetto che si inseguono, al sole e all'ombra, due formiche paiono baciarsi e poi continuare su percorsi inversi. Quelle lucertole, quelle formiche siamo noi.
Ci inseguiamo al sole e all'ombra, ci baciamo e continuiamo su percorsi inversi, e trasuda il mio bisogno di te, il tuo bisogno di me.
Il nostro rapporto non aveva conosciuto tanta durezza, tanta cattiveria, tanta incomprensione, tanta sofferenza. Tutto questo non ferma il mio amore, ma l'automatismo e la sistematicità indotte dalla quotidianità. Sento la nostra storia immortale e in virtù di questa immortalità sono diventata superba e presuntuosa, molto superba e molto presuntuosa. Mi son sentita forte della tua presenza continua, afferrabile, forte dei tuoi suggerimenti, forte del mio ruolo di amante dal credere di essere arrivata, arrivata al traguardo come vincitrice, e in quanto vincitrice, perfetta, impeccabilmente perfetta; poi son salita sul podio impettita, e guardando in basso, il podio non è il cubo che avevo creduto, ma una vertigine, , lo stesso parapetto delle lucertole e delle formiche. Stare assieme è proprio come camminare su questo parapetto. E' come pattinare sul ghiaccio, si può scivolare da un momento all'altro,e...noi siamo scivolati!... e non avrei mai scommesso che poteva succederci.
Come facciamo? Mi chiedi. Cosa facciamo? Ti chiedo.
Siamo caduti, ed è succsso per volontà nostra e di nessun altro, solo nostra.
...se provassimo? Se provassimo a ridarci la mano?...Diamoci un'altra possibilità...prima di precipitare..............................
Non lasciare la mia forchetta spaiata avrei voluto che mi dicessi, col tuo affetto e il tuo garbo avvolgente, usando una delle tue metafore solite che lasciavano in silenzio...e invece, non l'hai fatto, non l'hai detto.


Violet_sea

domenica 31 agosto 2008

Clitennestra o del crimine....


<< Ora vi spieghero' tutto, Signori della Corte...Ho ucciso quell'uomo con un coltello, in una vasca da bagno, con l'aiuto di quel poveraccio del mio amante che non riusciva nemmeno a tenergli fermi i piedi. Conoscete la mia storia: non c'e' uno fra di voi che non l'abbia ripetuta venti volte alla fine di qualche lungo pranzo, accompagnato dagli sbadigli delle serve, e non c'e' una fra le vostre donne che per una notte non abbia sognato di essere Clitennestra. I vostri delittuosi pensieri, le vostre smanie incoffessate affluiscono giù dai gradini e vengono a riversarsi, e così una specie di orribile andirivieni fa di voi la mia coscienza e di me il vostro grido. Io ho aspettato quell'uomo prima che avesse un nome, un viso, quando non era ancora per me che una sciagura lontana...E' per lui che la mia nutrice mi ha fasciata quando uscivo da mia madre; è per tenere i conti della sua casa di uomo ricco che ho imparato il calcolo sulla lavagna della scuola. Per pavesare la strada dove si sarebbe forse posato il piede di quello sconosciuto che avrebbe fatto di me la sua serva, ho tessuto lenzuola e stendardi d'oro. Per troppa applicazione ho lasciato cadere qua e là sul morbido tessuto qualche goccia del mio sangue...Ho accettato di fondermi nel suo destino come frutto in una bocca, per non dargli che una sensazione di dolcezza...Era dolce per me, greve del peso del seme umano, posarmi le mani sul ventre gonfio dove lievitavano i miei figli. La sera, al ritorno dalla caccia, mi buttavo con gioia contro il suo petto d'oro...>>


"Fuochi", Marguerite Yourcenar

sabato 30 agosto 2008

"Occhio di gatto"

L'odio sarebbe più facile. Se odiassi, saprei cosa fare. L'odio, a differenza dell'amore, è chiaro, metallico, unilaterale, implacabile.


Margaret Atwood

venerdì 29 agosto 2008

Le malmostose


<>

da "Velvet" num. 22 Settembre, di Simone Marchetti

Mad or a whore?



<<...Lentamente mi separo da ogni essere che amo, lentamente, cautamente, completamente. Dico quel che devo dire loro e quel che loro devono a me. La mia casa è vuota, vetrificata dal sole, riflessivamente viva, la sua immobilità raccoglie implicazioni, immagini segrete che un giorno mi faranno impazzire, quando starò davanti a bianche pareti, ascoltando troppo e vedendo piu' di quanto sia umanamente sopportabile. Mi separo da tutti loro. Muoio in una stanzuccia dalla volta a forbice, spossessata dei miei amori e dei miei averi, neppure nominata nel registro dell'albergo. Eppure so che se rimanessi in questa stanza pcchi giorni ancora potrebbe iniziare una vita assolutamente nuova, come il rimaginarsi della carne dopo un'operazione. E' il terrore di questa nuova vita, più che il terrore della morte, che mi risveglia.
Balzo giù dal letto e fuggo da questa stanza che si allarga intorno a me come una ragnatela velenosa, si impadronisce della mia immagine e corrode la mia memoria al punto che in sette attimi avrò dimenticato chi sono e chi ho amato.
Era la stanza numero ***, dove il mattino seguente avrei potuto svegliarmi pazza o puttana!...>>
"La casa dell'incesto", Anais Nin

Raccontare la storia di una donna...




<<...Una donna e' la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea! Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. E' la storia delle sue radici, e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinchè lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue. Ma è anche la storia di una coscienza e delle sue lotte interiori. Una donna è la storia di un'utopia...>>

"Antigua, vita mia", Marcella Serano


...Napoli...sembrava una delle poche città in Europa dove era possibile esplorare. Era reale e non era ancora stata trasformata in un parco giochi a misura di turista...

"Macchine telecomandate verso la città morta", Cristiano de Majo.

mercoledì 27 agosto 2008

la camaleontica ^Agyness Dean^



Una ragazza di cui sentiremo molto parlareee

...The sophisticated, delicate compositions by Geraldine Georges…



<<...interessanti mix di pezzi di fotografie femminili armonizzati e/o disturbati dall’uso dell’inchiostro in fitte linee, schizzi, fiori o ornamenti naturali, e tutto questo spesso macchiato da colori forti, come acquerelli o pennarelli o bombolette spray...>>

Charlie e Snoopy



- Ehi Snoopy... -
- Cosa c'e' Charlie? -
- Non saprei... -
- Hai fame? -
- No! -
- Io sì!...ho un certo languorino. -
- Potremmo pescare, cosa ne pensi? -
- No, non mi va. -
- A pensarci meglio non va neanche a me. -
- Mi rifai il verso del gabbiano? -
- -.-" ! -

Violet_sea

martedì 26 agosto 2008

pulce d'acqua



E` la pulce d'acqua
che l'ombra ti rubò
e tu ora sei malato
e la mosca d'autunno
che hai schiacciato
non ti perdonerà.
Sull'acqua del ruscello
forse tu troppo ti sei chinato,
tu chiami la tua ombra,
ma lei non ritornerà.
E` la pulce d'acqua
che l'ombra ti rubò
e tu ora sei malato
e la serpe verde
che hai schiacciato
non ti perdonerà.
E allora devi a lungo cantare
per farti perdonare
e la pulce d'acqua che lo sa
l'ombra ti renderà.
A. Brabduardi

cenerentola scanzonata direbbe qualcuno di mia conoscenza ;p



immaginate il sound dei sigur ros, immaginate che stia scorrendo "hoppipola" dei sigur ros mentre lasciate che la vostra vita vi scorra sotto i vostri okki. Immaginatevi spettatori di un percorso ad ostacoli, di fronte ad un sentiero e aprite le vostre braccia, allungatevi senza afferrare. Lasciate che voragini vertiginose vi sopraffaggano!
nulla si distrugge ma tutto si trasforma, la mia testardaggine non l'avrebbe mai mandata giu' una verita' cosi', un verita' realistica che avrebbe comportato la rassegnazione a sfumature e ruvidezze.
lasciate che il vostro silenzio interiore si accordi alle note di questa song, e abbandonatevi a nuove cosapevolezze...
tutto cambia, ma nulla si distrugge...e' stato cosi'...ho imparato l'arte di penelope dalla sua lunga e appassionata tela...l'amore cieco puo' essere una dannazione ma mai un inganno!
ho imparato a cucire, a portare pazienza, ad avere pazienza, a saper sorridere con pazienza, l'arte vecchia di secoli del ricamo...e il mio amore si e' sublimato...e' diventato qualcos'altro. ho sanguinato e raccolto il mio sangue, ho pianto e asciugato ogni mia lacrima, ero ferita e ho leccato le mie ferite come fanno i gatti con il loro pelo, ho dormito prima e vegliato a lungo dopo. L'ostinazione verso me stessa ha saputo andare oltre. Ho imparato a sapermi bastare...ho riscoperto l'amicizia, ho conosciuto un senso d'amicizia centrifugo e avvolgente, misterioso e accattivante, malizioso e indiscreto, ma sincero e passionale. Ho ricominciato da qui, dallo strizzarmi seguendo la forza centrifuga, soffocando il respiro...
mi son fermata, ...e....quando... ho ripreso a respirare... qualcuno mi ha ripreso la mano...
Ho voglia di gridartelo ancora!

Violet_sea

lunedì 25 agosto 2008

andrea....pazienza!



"Ma io sono la mitica anatra migrante
sono ancora una volta perpetuo moto
sono la brocca sognante
desiderio di vuoto.
E se le mie arroganti parole di un tempo
son finite segnalibro d'un volume dimenticato
pure ti chiedo ara il mio campo
a scoprirlo."

martedì 12 agosto 2008

sabato 2 agosto 2008

giovedì 31 luglio 2008

...Cosa? ...Blog!

Questo Blog nasce d'istinto!
Nasce d'istinto, volendo esasperare l'istintivita' ...
Nasce di diritto e di rovescio, per ingarbugliare e sgarbugliare colorate e fervide matasse lanose...
Armati di aghi da lana lasciamo che la passione fantasmagorica e il visibilio ci posseggano...

Violet_sea