domenica 31 agosto 2008

Clitennestra o del crimine....


<< Ora vi spieghero' tutto, Signori della Corte...Ho ucciso quell'uomo con un coltello, in una vasca da bagno, con l'aiuto di quel poveraccio del mio amante che non riusciva nemmeno a tenergli fermi i piedi. Conoscete la mia storia: non c'e' uno fra di voi che non l'abbia ripetuta venti volte alla fine di qualche lungo pranzo, accompagnato dagli sbadigli delle serve, e non c'e' una fra le vostre donne che per una notte non abbia sognato di essere Clitennestra. I vostri delittuosi pensieri, le vostre smanie incoffessate affluiscono giù dai gradini e vengono a riversarsi, e così una specie di orribile andirivieni fa di voi la mia coscienza e di me il vostro grido. Io ho aspettato quell'uomo prima che avesse un nome, un viso, quando non era ancora per me che una sciagura lontana...E' per lui che la mia nutrice mi ha fasciata quando uscivo da mia madre; è per tenere i conti della sua casa di uomo ricco che ho imparato il calcolo sulla lavagna della scuola. Per pavesare la strada dove si sarebbe forse posato il piede di quello sconosciuto che avrebbe fatto di me la sua serva, ho tessuto lenzuola e stendardi d'oro. Per troppa applicazione ho lasciato cadere qua e là sul morbido tessuto qualche goccia del mio sangue...Ho accettato di fondermi nel suo destino come frutto in una bocca, per non dargli che una sensazione di dolcezza...Era dolce per me, greve del peso del seme umano, posarmi le mani sul ventre gonfio dove lievitavano i miei figli. La sera, al ritorno dalla caccia, mi buttavo con gioia contro il suo petto d'oro...>>


"Fuochi", Marguerite Yourcenar

sabato 30 agosto 2008

"Occhio di gatto"

L'odio sarebbe più facile. Se odiassi, saprei cosa fare. L'odio, a differenza dell'amore, è chiaro, metallico, unilaterale, implacabile.


Margaret Atwood

venerdì 29 agosto 2008

Le malmostose


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da "Velvet" num. 22 Settembre, di Simone Marchetti

Mad or a whore?



<<...Lentamente mi separo da ogni essere che amo, lentamente, cautamente, completamente. Dico quel che devo dire loro e quel che loro devono a me. La mia casa è vuota, vetrificata dal sole, riflessivamente viva, la sua immobilità raccoglie implicazioni, immagini segrete che un giorno mi faranno impazzire, quando starò davanti a bianche pareti, ascoltando troppo e vedendo piu' di quanto sia umanamente sopportabile. Mi separo da tutti loro. Muoio in una stanzuccia dalla volta a forbice, spossessata dei miei amori e dei miei averi, neppure nominata nel registro dell'albergo. Eppure so che se rimanessi in questa stanza pcchi giorni ancora potrebbe iniziare una vita assolutamente nuova, come il rimaginarsi della carne dopo un'operazione. E' il terrore di questa nuova vita, più che il terrore della morte, che mi risveglia.
Balzo giù dal letto e fuggo da questa stanza che si allarga intorno a me come una ragnatela velenosa, si impadronisce della mia immagine e corrode la mia memoria al punto che in sette attimi avrò dimenticato chi sono e chi ho amato.
Era la stanza numero ***, dove il mattino seguente avrei potuto svegliarmi pazza o puttana!...>>
"La casa dell'incesto", Anais Nin

Raccontare la storia di una donna...




<<...Una donna e' la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea! Una donna è la storia di piccolezze, banalità, incombenze quotidiane, è la somma del non detto. Una donna è sempre la storia di molti uomini. Una donna è la storia del suo paese, della sua gente. E' la storia delle sue radici, e della sua origine, di tutte le donne che furono nutrite da altre che le precedettero affinchè lei potesse nascere: una donna è la storia del suo sangue. Ma è anche la storia di una coscienza e delle sue lotte interiori. Una donna è la storia di un'utopia...>>

"Antigua, vita mia", Marcella Serano


...Napoli...sembrava una delle poche città in Europa dove era possibile esplorare. Era reale e non era ancora stata trasformata in un parco giochi a misura di turista...

"Macchine telecomandate verso la città morta", Cristiano de Majo.

mercoledì 27 agosto 2008

la camaleontica ^Agyness Dean^



Una ragazza di cui sentiremo molto parlareee

...The sophisticated, delicate compositions by Geraldine Georges…



<<...interessanti mix di pezzi di fotografie femminili armonizzati e/o disturbati dall’uso dell’inchiostro in fitte linee, schizzi, fiori o ornamenti naturali, e tutto questo spesso macchiato da colori forti, come acquerelli o pennarelli o bombolette spray...>>

Charlie e Snoopy



- Ehi Snoopy... -
- Cosa c'e' Charlie? -
- Non saprei... -
- Hai fame? -
- No! -
- Io sì!...ho un certo languorino. -
- Potremmo pescare, cosa ne pensi? -
- No, non mi va. -
- A pensarci meglio non va neanche a me. -
- Mi rifai il verso del gabbiano? -
- -.-" ! -

Violet_sea

martedì 26 agosto 2008

pulce d'acqua



E` la pulce d'acqua
che l'ombra ti rubò
e tu ora sei malato
e la mosca d'autunno
che hai schiacciato
non ti perdonerà.
Sull'acqua del ruscello
forse tu troppo ti sei chinato,
tu chiami la tua ombra,
ma lei non ritornerà.
E` la pulce d'acqua
che l'ombra ti rubò
e tu ora sei malato
e la serpe verde
che hai schiacciato
non ti perdonerà.
E allora devi a lungo cantare
per farti perdonare
e la pulce d'acqua che lo sa
l'ombra ti renderà.
A. Brabduardi

cenerentola scanzonata direbbe qualcuno di mia conoscenza ;p



immaginate il sound dei sigur ros, immaginate che stia scorrendo "hoppipola" dei sigur ros mentre lasciate che la vostra vita vi scorra sotto i vostri okki. Immaginatevi spettatori di un percorso ad ostacoli, di fronte ad un sentiero e aprite le vostre braccia, allungatevi senza afferrare. Lasciate che voragini vertiginose vi sopraffaggano!
nulla si distrugge ma tutto si trasforma, la mia testardaggine non l'avrebbe mai mandata giu' una verita' cosi', un verita' realistica che avrebbe comportato la rassegnazione a sfumature e ruvidezze.
lasciate che il vostro silenzio interiore si accordi alle note di questa song, e abbandonatevi a nuove cosapevolezze...
tutto cambia, ma nulla si distrugge...e' stato cosi'...ho imparato l'arte di penelope dalla sua lunga e appassionata tela...l'amore cieco puo' essere una dannazione ma mai un inganno!
ho imparato a cucire, a portare pazienza, ad avere pazienza, a saper sorridere con pazienza, l'arte vecchia di secoli del ricamo...e il mio amore si e' sublimato...e' diventato qualcos'altro. ho sanguinato e raccolto il mio sangue, ho pianto e asciugato ogni mia lacrima, ero ferita e ho leccato le mie ferite come fanno i gatti con il loro pelo, ho dormito prima e vegliato a lungo dopo. L'ostinazione verso me stessa ha saputo andare oltre. Ho imparato a sapermi bastare...ho riscoperto l'amicizia, ho conosciuto un senso d'amicizia centrifugo e avvolgente, misterioso e accattivante, malizioso e indiscreto, ma sincero e passionale. Ho ricominciato da qui, dallo strizzarmi seguendo la forza centrifuga, soffocando il respiro...
mi son fermata, ...e....quando... ho ripreso a respirare... qualcuno mi ha ripreso la mano...
Ho voglia di gridartelo ancora!

Violet_sea

lunedì 25 agosto 2008

andrea....pazienza!



"Ma io sono la mitica anatra migrante
sono ancora una volta perpetuo moto
sono la brocca sognante
desiderio di vuoto.
E se le mie arroganti parole di un tempo
son finite segnalibro d'un volume dimenticato
pure ti chiedo ara il mio campo
a scoprirlo."

martedì 12 agosto 2008

sabato 2 agosto 2008