venerdì 29 agosto 2008

Mad or a whore?



<<...Lentamente mi separo da ogni essere che amo, lentamente, cautamente, completamente. Dico quel che devo dire loro e quel che loro devono a me. La mia casa è vuota, vetrificata dal sole, riflessivamente viva, la sua immobilità raccoglie implicazioni, immagini segrete che un giorno mi faranno impazzire, quando starò davanti a bianche pareti, ascoltando troppo e vedendo piu' di quanto sia umanamente sopportabile. Mi separo da tutti loro. Muoio in una stanzuccia dalla volta a forbice, spossessata dei miei amori e dei miei averi, neppure nominata nel registro dell'albergo. Eppure so che se rimanessi in questa stanza pcchi giorni ancora potrebbe iniziare una vita assolutamente nuova, come il rimaginarsi della carne dopo un'operazione. E' il terrore di questa nuova vita, più che il terrore della morte, che mi risveglia.
Balzo giù dal letto e fuggo da questa stanza che si allarga intorno a me come una ragnatela velenosa, si impadronisce della mia immagine e corrode la mia memoria al punto che in sette attimi avrò dimenticato chi sono e chi ho amato.
Era la stanza numero ***, dove il mattino seguente avrei potuto svegliarmi pazza o puttana!...>>
"La casa dell'incesto", Anais Nin

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